Ci aspettavamo ben altro sviluppo

Proposta indecente

A rischio il progetto di valorizzazione del lago promosso dall’Amministrazione comunale così il sottotitolo dell’articolo “Pizzone II” impianto di generazione e pompaggio pubblicato ad agosto per informare la comunità sull’avvio del procedimento di Valutazione d’Impatto Ambientale al progetto presentato da Enel Green Power, presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Dopo aver letto le carte però il sottotitolo più appropriato sembra essere “Proposta indecente” ispirato dal film con Robert Redford e Demi Moore,  perchè la trama presenta qualche analogia.

Stando ai fatti, non c’è stata nessuna preliminare condivisione con le comunità locali, un’iniziativa da tutti definita faraonica, che enfatizzata  dall’interesse nazionale ritiene di poter prevaricare le scelte e le iniziative di sviluppo promosse dalle Amministrazioni locali.

E’ stato un lavoro faticoso esaminare la quasi totalità dei 199 allegati e delle migliaia di pagine del progetto, ed è apparso ancora più evidente che la sua realizzazione, così come ideata, cancella con un colpo di spugna il lavoro fatto negli ultimi anni dal nostro Comune e quello di Castel San Vincenzo, che hanno sottoscritto convezioni proprio con Enel Green Power, finalizzate all’utilizzo ai fini turistici dei laghi con l’auspicio inoltre di migliorare l’aspetto paesaggistico e di mitigare l’impatto ambientale degli sbarramenti artificiali.

Un progetto che a nostro avviso non tiene conto delle norme di protezione e salvaguardia ambientale del Parco Nazionale e dei Siti di Interesse Comunitario (SIC).

Molto sinteticamente i dati macroscopici emersi dall’esame degli elaborati sono: quasi un milione di metri cubi di rocce da movimentare e stoccare, da due a tre milioni di metri cubi di acqua da turbinare e pompare quotidianamente o a richiesta del GSE (Gestore Servizi Energetici) nei laghi di Alfedena e Castel San Vincenzo, habitat drasticamente compromessi, paesaggi irrimediabilmente deturpati.

In cambio, lauti ristori da elargire alle amministrazioni rivierasche che mai potranno compensare il danno all’identità dei luoghi e ipotetiche speranze di lavoro per i futuri cinque anni (o forse più), ovvero per tutta la durata dei cantieri secondo quanto previsto dal cronoprogramma di realizzazione.

Il Comune di Alfedena in collaborazione con alcune altre amministrazioni si è reso immediatamente protagonista nel coinvolgere quanti a vario titolo interessati, per poter contrastare tutti  uniti con la massima determinazione questa iniziativa, che a nostro avviso è palesemente inopportuna e improcedibile.

Di seguito il link alle osservazioni presentate nella giornata di ieri dal Comune di Alfedena: Osservazioni Comune di Alfedena